Il Consiglio dell’IFSN risponde a Markus Kühni

In qualità di privato cittadino e abitante della Zona 2 (Berna), Markus Kühni, membro di Fokus Anti-Atom, solleva pesanti accuse nei confronti dell’IFSN tramite una lettera ampiamente diffusa indirizzata al Consiglio dell’IFSN e alla consigliera federale Doris Leuthard.

Nell’ambito della sua presa di posizione sulla prova della gestione di un’eventuale inondazione presso la centrale nucleare di Mühleberg, all’IFSN devono essere attribuite “pesanti mancanze nell’applicazione delle direttive nazionali e internazionali sulla sicurezza nucleare”, scrive Markus Kühni in una lettera del 26 settembre 2011 indirizzata al Consiglio dell’IFSN. E prosegue: “Il Consiglio dell’IFSN e la Commissione federale per la sicurezza nucleare (CSN), responsabili della sorveglianza dell’attività di vigilanza dell’IFSN, sono invitati ad esigere dall’IFSN la correzione degli errori e a verificarne l’applicazione.”

Con una lettera alla consigliera federale Doris Leuthard, Markus Kühni ha portato anche la direttrice del DATEC a conoscenza della sua lettera di proteste indirizzata al Consiglio dell’IFSN. Nella sua lettera egli invita la consigliera federale Leuthard ad “utilizzare la sua posizione e i poteri ad essa associati per verificare le mie osservazioni e per dare maggior peso alle richieste che ne derivano”.

Il Consiglio dell’IFSN ha incaricato la direzione dell’IFSN di prendere posizione nei confronti delle accuse mosse dal signor Kühni. In una prima presa di posizione non definitiva all’attenzione del Consiglio dell’IFSN, la direzione dell’IFSN ha oggi respinto le accuse dell’attivista ambientale.

Il Consiglio dell’IFSN ha oggi accluso la presa di posizione ad una prima lettera di risposta a Markus Kühni:

“I requisiti imposti dall’IFSN il giorno 1° aprile a seguito dell’incidente di Fukushima rappresentano un inasprimento delle ipotesi di pericolo da analizzare. Essi risultano più severi dei requisiti previsti a livello internazionale.

Il rischio di un incidente nella centrale nucleare di Mühleberg non è aumentato dagli eventi di Fukushima a oggi. Nelle scorse settimane, le misure immediate attuate in conformità ai requisiti più severi emanati dall’IFSN hanno ulteriormente migliorato il livello di sicurezza.

L’autore incorre in un errore fondamentale: egli argomenta facendo riferimento a regole nazionali ed internazionali valide solo per le centrali che devono ancora essere costruite e richiede che vengano applicate senza alcuna modifica anche alla centrale nucleare di Mühleberg. Ciò non è ammissibile.

Per le centrali nucleari già esistenti, il regolamento svizzero consente l’accreditamento di provvedimenti protettivi di emergenza interni, preparati per la gestione degli incidenti, come l’impiego di autocisterne per l’alimentazione di carburante o l’utilizzo di pompe mobili immagazzinate nell’area.

Per questi motivi l’IFSN ha accettato la prova della gestione dell’inondazione che ricorre ogni 10’000 anni presentata dalla centrale nucleare di Mühleberg e ha deciso che dopo l’attuazione delle misure immediate, l’impianto venga nuovamente collegato alla rete.

Per l’attività a lungo termine, l’IFSN esige un riequipaggiamento aggiuntivo al fine di migliorare ulteriormente il rifornimento di acqua fredda alla centrale nucleare di Mühleberg. Poiché la centrale nucleare di Mühleberg oggi soddisfa i requisiti minimi di legge, può continuare a funzionare durante la realizzazione del riequipaggiamento. La necessità di riequipaggiamento a lungo termine non è una ragione per la disattivazione immediata della centrale”.

In riferimento alle rinnovate accuse relative all’ipotesi di pericolo da inondazione, rimandiamo alle spiegazioni da noi fornite in occasione della conferenza stampa del 7 settembre e ai relativi ripetuti rapporti pubblicati sul sito ensi.ch.